Heinz Mack, Folium Argentum, 1968

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L’artista tedesco nasce l’8 marzo 1931; dopo gli studi di pittura alla Kunstakademie ed alla laurea in filosofia, comincia a studiare i fenomeni del movimento e della luce.

Mack si dedica alla creazione di lavori in metallo lucido che riflettono, facendoli vibrare, i colori dell’ambiente circostante.

Dopo la sua prima personale, nel 1957, con Otto Piene, fonda il Gruppo Zero, una libera associazione di artisti, della quale fanno parte Günther Uecker, Yves Klein, Jean Tinguely e altri.

Nel 1958 Mack elimina il colore dai suoi dipinti e da allora esegue solo tele bianche o nere, mentre inizia a formulare il Progetto Sahara, un lavoro ambientale che propone costruzioni nel deserto e nell’Artide realizzando in seguito giardini di sculture nel Sahara e in Groenlandia, lavori effimeri destinati alla distruzione.

Negli anni ’90, dopo una pausa di 27 anni, dedicati a grandi opere come la realizzazione di pareti d’acqua e giostre di luce, Mack ricomincia a dipingere grandi tele denominate Costellazioni cromatiche.

Nel 1999, pubblica un libro in cui accompagna con disegni delle poesie di Goethe e, nel 2003, completa i disegni che accompagnano i testi di Al–Ghasali, un filosofo persiano del XII secolo.

1 pensiero su “Heinz Mack, Folium Argentum, 1968

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